PREMESSA
Dopo tanto tempo impiegato per  indagare l' Evento di Tunguska ho deciso di catalogare tutti o quasi i dati scientifici, le testimonianze, le ricerche considerate  certe e sicure.

La lettura di questi dati porta ad una conclusione incredibile: L' evento di Tunguska è caratterizzato da manifestazioni contemporanee di origine sia celeste che tettonica!
Naturalmente è impossibile parlare di coincidenza, deve esistere per forza un legame...

Lo studio di questa relazione è la chiave alla comprensione dell'enigma di Tunguska.




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L'immagine rappresenta una foto satellitare (probabilmente nella banda del vicino infrarosso), che rappresenta l' epicentro della Tunguska (da www.adbelkin.boom.ru / Tunguska / INFR tung.jpg-CN-).

L'evento di Tunguska si è verificato nel luogo di attività vulcanica più potente nella storia della Terra 250 milioni di anni fa che ha diverse brecce o fratture nei suoi strati di roccia. L'epicentro dell'esplosione di Tunguska è proprio nel mezzo del cratere vulcanico, che dopo la sua scoperta nel 1972 di nome "Kulikovskii".

Il geofisico Ol' Khovatov scrive: "Da una prospettiva geologica, l’evento di Tunguska accadde in una zona piuttosto singolare nella parte meridionale della piattaforma siberiana. Era la zona in cui avvenne una delle più importanti esplosioni vulcaniche accadute nella storia della Terra, 250 milioni di anni fa (Sapronov,1986), un precedente”hotspot”. La regione è ricca di diversi gas/combustibili e depositi di minerali, includendo elementi delle terre rare o platinoidi. Ci sono anche kimberliti. Il mantello superire in questa regione mostra onde sismiche con velocità anomale (Pavlenkova e Solodilov, 1997)".
 Commento:
Il fatto che ci siano delle anomalie nelle onde sismiche puo'indicare il raffreddamento in atto del vulcano, (quindi in parte ancora attivo)  come  variazioni di densità o di composizione locali.

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Mappa di alcune caratteristiche geologiche della regione di Tunguska B - lago Baikal; 1 – affioramenti del basamento della piattaforma siberiana; 2 – placca siberiana occidentale; 2 – cornice pieghettata dalla piattaforma siberiana; 3 – placca siberiana occidentale; 4 – le faglie della cornice che separano la piattaforma siberiana (a – vista distintamente; b – meno distinguibile); 5 – le faglie della cornice della interpiattaforma che separano le regioni del basamento con età diverse (a – viste distintamente; b – meno distinguibili); 6 – le faglie trans-regionali; 7 – le faglie regionali (a – viste distintamente; b – meno distinguibili); 8 – altre faglie (a – viste distintamente; b – meno distinguibili); 9 – le faglie della cornice; 10 – le faglie regionali, 11 – l'epicentro di Tunguska;


Molte faglie tettoniche si intersecano nella regione di tunguska, inoltre tre traiettorie  della caduta del corpo cosmico tracciate dai ricercatori in base ia racconti dei testimoni oculari , sono proprio sopra faglie tettoniche e si intersecano in un punto vicino a Vanavara. (Ol' Khovatov 2004)


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Le testimonianze oculari raccolte dagli scienziati descrivono  "colonne di fuoco" che uscivano dal terreno.
La gente dell'area di Kirensk riferì:
...A nord-ovest comparve una colonna infuocata (che usciva dal terreno), a forma di lancia e di circa quattro stigen [circa 6 metri] di diametro. Una volta scomparsa, si udirono cinque forti e secche detonazioni, come colpi di cannone, distinte e a breve distanza le une dalle altre...
Dalla stazione commerciale di Teteria furono avvistate "colonne di fuoco" in direzione nord. Anche in altri luoghi (Kezhma, Nizhne-Ilimsk, Vitim), che non si trovano lungo un'unica direttrice, si osservarono "colonne di fuoco".

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Wolfgang Kundt professore d' astrofisica all'università di Bonn dichiarò alla rivista «Current Science» che dozzine di buchi a forma di imbuto, incluso il famoso cratere Suslov scoperto da Kulik, erano stati "prodotti dal basso" durante la mattina dell'esplosione. Citò i racconti dei testimoni oculari Evenki a sostegno della sua tesi. Spiegò la presenza di cristalli di ghiaccio in un fango permanentemente ghiacciato nel cratere Suslov, affermando che durante la sua formazione l'acqua doveva essersi infiltrata nella sua cavità. Gli scienziati russi hanno invece spiegato questo fenomeno come effetto del permafrost affermando che buchi simili si rinvengono spesso in altre parti della Siberia.
Kulik aveva trovato anche il tronco decomposto di un albero in fondo al cratere Suslov. Come poteva il tronco di un albero essere finito sul fondo di un cratere formatosi dal basso? Kundt rispose: «Dozzine di alberi stavano sopra quello che è ora il cratere Suslov. Molti di essi furono scagliati a grande distanza, ma uno potrebbe esservi caduto dentro, più o meno diritto. Oppure questo tronco potrebbe essere stato trascinato dal bordo del cratere, dal flusso di fango». La teoria di Kundt risponderebbe anche agli interrogativi sul perché diverse spedizioni hanno trovato grandi quantità di tron­chi d'albero sparsi attorno al Grande Calderone o nelle sue vicinanze: «Per me essi sono una chiara prova della loro espulsione dai buchi sulle cui superfici sono cresciuti».
Lo schema della caduta degli alberi nell'area dell'esplosione, che è stato studiato da molti ricercatori, ha diverse caratteristiche uniche. Il disegno quasi a raggiera - secondo Kundt «radiale in modo frastagliato e non regolare» - ha cinque centri e segue le valli e le colline. Mostra isole di al­beri sopravvissuti nelle valli. Presenta anche dei "pali del te­legrafo" vicino all'epicentro, che ricordano le onde dell'e­splosione di Hiroshima. Per Kundt uno schema simile di esplosione e caduta non potrebbe essere spiegato con una grande esplosione sulla superficie: i modelli di impatto infatti la contraddicono dato che «hanno un disegno di cadute parallele, se adeguatamente valutate». L'attuale schema «richiede diverse esplosioni successive localizzate vicino al suolo». Uno studio dettagliato dello schema di caduta degli alberi fatto dalla spedizione italiana del 1991 ha anche suggerito più di un centro dell'esplosione.
A riprova di questa teoria nel 1910 un orafo mercante trova dei diamanti sul luogo dell'evento, è risaputo che i diamanti si formano con le alte pressioni esistenti nel sottosuolo, i camini kimberlitici, attraverso l'eruzione , li trasporterebbero verso l'esterno.

Definizione camino kimberlitico
Il camino kimberlitico si presenta in tutto il mondo sempre con una identica struttura. Si tratta di un camino verticale di diametro variabile, da poche centinaia di metri a un massimo di due chilometri, composto da kimberlite. Questo camino scende verticalmente restringendosi man mano a forma di carota. Tra i 600 m e i 2 km esso lascia posto a dicchi con un diametro tra i 5 e i 20 metri, pieni di roccia kimberlitica non frammentata. Questi dicchi scendono fino alla camera magmatica che ha dato origine all'eruzione, si suppone sia posta tra i 150 km e i 200 km di profondità. In superficie, a differenza delle altre eruzioni vulcaniche non si forma un cono di dimensioni importanti, ma un piccolo cono di lapilli e ceneri che con il tempo scompare quasi completamente.
Oggi i geologi cercano a Tunguska la prova dell'esistenza di questi camini.

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Lo scienziato Krèsak ipotizza che l'evento di Tunguska sia generato da un frammento della comete Enke, che era nel culmine dello sciame meteorico a fine giugno 1908 (l'esplosione di Tunguska avvenne il 30 Giugno).

La cometa Encke ha un diametro di 1-3 km e un periodo molto corto di circa 3,3 anni infatti sono stati osservati ben 46 passaggi.
L'orbita è alquanto ellittica tanto da portarla verso i pianeti esterni, ma nel punto più lontano dal Sole ( afelio) si viene a trovare a distanza di sicurezza da Giove, tale da non subire perturbazioni da parte di quest'ultimo. È stato calcolato che il suo nucleo ruota in circa 15 ore.

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Un'attenta disamina delle anomalie ottiche riscontrate nel periodo tra giugno e luglio del 1908 conferma la supposizione che i primi segni (relativi l'evento di tunguska)  fossero ravvisati già diversi giorni prima della caduta del meteorite: si suppone il 23, 25 o 29 giugno.
"Tali anomalie includono anomali bagliori nel cielo, nubi nottilucenti luminose non viste prima, disturbi nel normale cammino dei punti neutri Arago e Babinet e la comparsa di aloni solari prolungati. All'inizio del 1° luglio scomparvero in maniera esponenziale".
E' interessante sottolineare che il cosiddetto fenomeno delle "notti luminose", generalmente associato a Tunguska, in realtà iniziò prima del 30 giugno (Denning, 1908; Vasilyev, 1998).
 
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Sviluppo delle anomalie ottiche nell'estate del 1908. Asse Y: numero totale di punti in cui furono registrate anomalie ottiche-linea continua(I); numero di punti in cui furono osservate nubi nottilucenti – linea tratteggiata (II).

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Un'analisi accurata dei dati sulla trasparenza spettrale atmosferica ottenuti dall' Osservatorio Astronomico Smithsoniano (SAO) rivelò l'esistenza di alcune anomalie (Nikolskii and Shul'ts, 1990). Nonostante l'interpretazione dei dati sia molto complicata e potrebbe essere in parte ambigua, i risultati sono molto interessanti e degni di nota. Ad esempio si scoprì che a partire da metà maggio 1908 ci fu un ulteriore assorbimento probabilmente causato da nubi di polvere nella stratosfera con massa nell'ordine dei 3 milioni di tonnellate che furono in seguito erroneamente indicate come polvere del "corpo celeste di Tunguska"
(Nikolskii e Shul'ts, 1990). Secondo gli autori, l'evento di Tunguska non portò polvere, ma fu probabilmente associato ad un'improvvisa fuoriuscita in atmosfera di un quantitativo di 1700 milioni di tonnellate di vapor acqueo. La fuoriuscita cominciò il 19 giugno e durò fino all'8 agosto 1908 raggiungendo un livello di vapor acqueo condensato di 2,6 cm. Gli autori (Nikolskii e Shul'ts, 1990) scrissero di non aver trovato un comportamento analogo in altre stagioni. In Groenlandia uno strato di ghiaccio corrispondente alla primavera-estate del 1908 contiene un'elevatissima quantità di polvere di origine terrestre (probabilmente fuliggine, in generale) (Legrand, et al., 1995).

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Nel 1906 si registrò solo un terremoto, nel 1907 ce ne furono 2, nel 1908 – 6 (considerando anche quello associato all'evento), nel 1909, 0, nel 1910 – 1.In altre parole nel 1908 si ebbe un aumento improvviso dell'attività sismica nell'area dell'evento di Tunguska. Quest'ultimo risultato è in accordo con i dati relativi al rift di Baikal e con l'attività sismica delle zone vicine (Nikifirov, 1939), che mostra 10 terremoti nel 1908 e solo 1 nel 1909 e nel 1910 e un'assenza di terremoti rilevati nel 1911. Anche la distribuzione dei terremoti nella regione del rift di Baikal e dintorni nel 1908 è considerevole ed è mostrata in fig.2. I terremoti si raccolsero intorno a quello di Tunguska. In altre parole ci fu un picco di attività sismica nella regione intorno al 30 Giugno 1908.

Il data base dei terremoti geologici del NOAA/US che riporta i "terremoti significativi nel mondo" mostra che dalla primavera all'autunno del 1908 ci fu un'inusuale assenza di terremoti di una certa entità. Altri dati (Sieberg,1917) mostrano un calo dei rapporti relativi ai terremoti nell'estate del 1908, quindi il rilascio di energia sismica quell' anno fu uno dei più bassi del 20° secolo. Ma il 30 giugno e il 1°luglio il numero di terremoti registrati aumentò (fig.4, dati presi da Sieberg, 1917).
Quindi c'è un'evidenza significativa dell'attività sismica nella regione dell'evento di Tunguska e anche su più larga (globale?) scala di disturbi all'interno della Terra nel periodo dell'evento di Tunguska.

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E' interessante notare che nello stesso periodo dell'evento vicino all'insediamento di Ust'-Kut (513 km, 152°) fu scoperto un fenomeno inusuale: una primavera calda "salata" con diversi elementi chimici, che erano assenti l'estate precedente (Vasilyev, 1981, p.28).
Un'altra stranezza fu l'insolito clima caldo in Europa, specialmente in Siberia nella seconda metà di giugno. Insieme al basso numero di temporali, ciò causò siccità in alcune regioni. All'inizio di luglio la situazione cambiò drasticamente. Ci fu un elevato incremento dell'attività temporalesca in Europa, specialmente nella parete occidentale della Russia e della Siberia. Si verificarono molti potenti temporali. Ad es. nella provincia di Perm' (Russia) la quantità di precipitazioni in luglio fu un record, considerando le misure ottenute nei precedenti 70 anni. L'area settentrionale (artica) di alta pressione rimpicciolì drasticamente. Queste anomalie meteorologiche erano particolarmente evidenti nella regione dell'evento di Tunguska. Abbiamo scoperto che il 30 giugno 1908 (in particolar modo al mattino) ci fu un cambiamento climatico da bello a cattivo tempo. Abbiamo utilizzato dati provenienti da 9 stazioni meteo situate non oltre i 1000 km dall'epicentro di Tunguska (la più vicina posta a 500 km). E' stata fatta una media sui dati provenienti dalle stazioni per avere risultati statistici migliori. Un risultato mostra che Tunguska si trovava in una "lacuna" di nuvolosità, mentre il livello di nuvolosità mostra un forte incremento dopo Tunguska (fig.5). Un ulteriore fatto strano è che l'evento accadde esattamente in corrispondenza di un massimo di pressione atmosferica nella regione. Questo è ben rilevabile dai dati ricavati dalla stazione di Irkutsk, che forniva dati con campionamento ogni 3 ore (fig. 6). Il massimo dell'aumento della pressione fu tra le 6 e le 9 a.m., ora locale, mentre l'esplosione avvenne poco dopo le 7 a.m. Sfortunatamente si hanno pochi dati meteorologici relativi all'area dell'epicentro. Nell'area più vicina all'epicentro alcuni testimoni parlarono di bel tempo durante l'evento, mentre altri dissero che il tempo non era così buono (Evenks). Qui sono riportati diversi racconti in merito (Vasilyev et al.,1981). In particolare notare l'interessante "color rosso" e la sequenza dei fenomeni.
– Nastya Genkoul' (fiume Khushma (32 km, 125°)). C'era bel tempo poi all'improvviso iniziò a piovere in presenza di un forte vento. Gli alberi vennero sradicati.
– Aksenova O. (tratto superiore del fiume Mutorai (54 km, 244°). Al mattino c'era bel tempo, poi iniziò a scurirsi come se stesse per piovere. La terra prese un colore rosso e iniziò un forte temporale. La testimone non vide nulla nel cielo.
– Andreeva E. Ya. (tratto superiore del fiume Severnaya Chunya (137 km, 84°)). Ci fu una tempesta di vento alla mattina e ci fu un forte boato e la terra tremò. Dopo il boato il cielo verso Vanavara divenne di color rosso
– Dmitrieva M.V. (leggermente a nord della foce del fiume Kimchu (96 km, 305°)). Alla mattina presto non pioveva ma era uggioso. Il cielo era coperto da nuvole alte. Non c'era vento. Poi ci furono delle "esplosioni", un forte vento e un terremoto tutti nello stesso tempo. Anche in questo caso dopo le esplosioni il cielo divenne rosso e il colore gradualmente si mosse verso ovest. Il centro meteorologico di Kezhma, il più vicino all'epicentro di Tunguska (214km, 193°), registrò alle ore 9 p.m. locali del giorno 29 giugno una nuvolosità di grado 3. Alle 7 a.m. del 30 giugno ( circa l'ora di Tunguska) la nuvolosità era a 4 e alle ore 1 p.m. (solo 7 ore dopo Tunguska)- la nuvolosità era a 10, valore massimo. Una situazione analoga fu segnalata nella città di Kirensk (491 km, 132°), dove il 30 giugno alle ore 7 a.m. la nuvolosità era a 0 e a 9 alle ore 1 p.m. (fu registrato anche un forte vento). Intorno alle 2 ci fu un temporale con grandine tra Kirensk (491 km, 132°) e Nizhne-Karelino (465 km, 133°), (zona più vicino a Kirensk).
Alla fine degli anni '20, mentre discuteva dell'evento di Tunguska all'Accademia sovietica delle Scienze, il meteorologo sovietico Prof. Mul'tanovskii B. puntò l'attenzione sulla possibilità di un movimento di aria ciclonica nell'area nella data dell'evento. L'analisi statistica dei racconti dei testimoni condotta da Dyomin et al.(1984) ha svelato che l'evento di Tunguska fu accompagnato da diversi fenomeni meteorologici, inclusi forte vento, foschia, nebbia, cambi di temperatura, temporali, tornado. In altre parole l'evento di Tunguska avvenne in un periodo di estrema singolarità a livello meteorologico, associata ad aspri "peggioramenti" climatici.

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Un ulteriore fatto strano è che l'evento accadde esattamente in corrispondenza di un massimo di pressione atmosferica nella regione. Questo è ben rilevabile dai dati ricavati dalla stazione di Irkutsk, che forniva dati con campionamento ogni 3 ore (fig. 6). Il massimo dell'aumento della pressione fu tra le 6 e le 9 a.m., ora locale, mentre l'esplosione avvenne poco dopo le 7 a.m.
Le aree di bassa pressione hanno sostanzialmente minor massa atmosferica sopra di esse, viceversa aree di alta pressione hanno una maggior massa atmosferica.

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I grafici riportati mostrano che tra l'8 e il 26 maggio del 1908 c'è stato un elevato aumento del raggio della poloide che si stabilizzò fino al giorno 14 giugno; nel periodo tra il 14 giugno e il 2 luglio fu il più elevato non solo del 1908 ma dell'intero periodo 1907-1910. E' interessante notare che l'attività vulcanica probabilmente gravitò verso alcune delle date sopraccitate relative alle variazioni della poloide.

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Nella prima metà del maggio 1908 iniziò la più forte attività del vulcano Kilauea (anonimo, 1908) dal 1894. Il 10 maggio 1908 nell'isola di Savaii (isole Samoa) ebbe inizio la più importante eruzione vulcanica della storia dell'isola (anonimo, 1908). Dall'aprile del 1908 l'attività fumarolica del vulcano Erebo, che dormiva dal 1900, aumentò con un'impennata significativa il 17 giugno (Nahall e Dzurisin, 1988). Il 29 aprile ci fu anche una notevole eruzione del vulcano Etna che era inattivo da 15 anni (anonimo, 1908).

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Ci furono anomalie nella circolazione dell'atmosfera globale intorno alla data dell'evento. Nel giugno 1908 si rilevò un elevato massimo barometrico nel nord (regione artica), i venti soffiavano dal nord e i cicloni sulla Siberia in giugno erano molto più profondi del solito con la conseguenza che ci fu un significativo aumento dei gradienti della pressione dell'aria (Kozkhenkova et al., 1963).

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Il 30 giugno 1908 (in particolar modo al mattino) ci fu un cambiamento climatico da bello a cattivo tempo. Abbiamo utilizzato dati provenienti da 9 stazioni meteo situate non oltre i 1000 km dall'epicentro di Tunguska (la più vicina posta a 500 km). E' stata fatta una media sui dati provenienti dalle stazioni per avere risultati statistici migliori. Un risultato mostra che Tunguska si trovava in una "lacuna" di nuvolosità, mentre il livello di nuvolosità mostra un forte incremento dopo Tunguska (fig.5).

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Un ulteriore fatto strano è che l'evento di Tunguska accadde esattamente in corrispondenza di un massimo di pressione atmosferica nella regione. Questo è ben rilevabile dai dati ricavati dalla stazione di Irkutsk, che forniva dati con campionamento ogni 3 ore (fig. 6). Il massimo dell'aumento della pressione fu tra le 6 e le 9 a.m., ora locale, mentre l'esplosione avvenne poco dopo le 7 a.m. Sfortunatamente si hanno pochi dati meteorologici relativi all'area dell'epicentro.

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Alla fine degli anni '20, mentre discuteva dell'evento di Tunguska all'Accademia sovietica delle Scienze, il meteorologo sovietico Prof. Mul'tanovskii B. puntò l'attenzione sulla possibilità di un movimento di aria ciclonica nell'area nella data dell'evento. L'analisi statistica dei racconti dei testimoni condotta da Dyomin et al.(1984) ha svelato che l'evento di Tunguska fu accompagnato da diversi fenomeni meteorologici, inclusi forte vento, foschia, nebbia, cambi di temperatura, temporali, tornado. In altre parole l'evento di Tunguska avvenne in un periodo di estrema singolarità a livello meteorologico, associata ad aspri "peggioramenti" climatici.

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E' importante notare che il 30 giugno si scoprì una grande protuberanza solare (Vasilyev et al., 1965). Noi sospettiamo che ci sia stato un potente evento protonico solare alla fine del giugno 1908 (Ol'khovatov, 1997). Tale perturbazione provocò un' aurora Boreale, il fenomeno delle Alpi rosseggianti e disturbi nelle linee telefoniche di Praga.

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Un' eccezionale "aurora" fu osservata da Sir Douglas Mawson un giovane geologo, durante la spedizione in Antartico appena 7 ore prima di Tunguska (Steel and Ferguson, 1993) a dispetto di una bassa attività geomagnetica.

Un'intensa aurora è stata osservata il 30 giugno 1908 vicino il vulcano Erebus nell'Antartico. N.V. Vasilyev (Commissione Su Meteortiti e Polvere Spaziale, Ramo Siberia, Accademia Russa delle Scienza Planet.Space Sci., vol.46, N.2/3., 1998)

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Il 29 giugno in Austria si registrò il fenomeno delle "Alpi Rosseggianti" (Vasilyev et al., 1965). Questo fenomeno fu l'unico registrato nel 1908. Quell'eccezionale "aurora" fu osservata da Sir Douglas Mawson durante la spedizione in Antartico appena 7 ore prima di Tunguska (Steel and Ferguson, 1993) a dispetto di una piuttosto bassa attività geomagnetica.

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Ci fu anche un rapporto sui disturbi sulle linee del telegrafo vicino a Praga intorno al 30 giugno (Brauner, 1908).

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È stato scoperto che l'attività delle macchie solari è ciclica con un periodo variabile tra i 9,5 e gli 11 anni la loro comparsa è legata ad un aumenti dell' attività del Solare. Questo ciclo raggiunse il suo apice nel Giugno del 1908. Vasilev aggiunge che vi fu la sovrapposizione di un altro ciclo solare di 100 anni che raggiunse il suo culmine nel 1908 dato quest' ultimo da verificare.

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Anche gli animali selvatici, rispondendo istintivamente all'influsso negativo del crescente campo elettromagnetico, cominciarono ad andarsene. Gli uccelli abbandonarono le loro aree di nidificazione, i cigni lasciarono i laghi,i pesci scomparvero dai fiumi. Un'immensa distesa di taiga, estesa varie decine di migliaia di chilometri quadrati, perse la propria fauna; nelle zone di pericolo rimasero soltanto coloro che non credevano alle parole degli sciamani che annunciavano di scappare da quei luoghi perchè presto qualcosa di terribile sarebbe accaduto

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Ripetute testimonianze di strani suoni prima dell'evento.Se consideriamo la velocità del suono nell'atmosfera terrestre, i resoconti di strani rumori in anticipo appaiono assurdi. Ma diventano del tutto plausibili quali "suoni Elettrofonici" uditi prima o simultaneamente alla vista della brillante palla di fuoco della meteora fino a 100 km di distanza. I suoni Elettrofonici vogliono dire conversione diretta, per trasduzione, di energia elettromagnetica di radiazione a bassissima frequenza in suoni udibili (attraverso un medium che può essere tanto semplice come un'otturazione dentale d'oro o un paio di occhiali). Abbondanti resoconti di suoni particolari connessi con meteore, aurore boreali, terremoti e anche test con bombe nucleari sono sufficienti a confermare l'effetto. La causa si comprende anche meglio quale una risonanza naturale di un'estesa scarica di plasma nell'atmosfera terrestre (o nel sottosuolo nel caso di terremoto). Nel caso di una cometa in avvicinamento, il corpo in arrivo è elettrificato rispetto alla Terra.
http://www.disinformazione.it/tunguska.htm

EF = Electrophonics Per "suoni Elettrofonici" s'intendono quei fenomeni che tramite alcuni oggetti dalle specifiche proprietà provocano una conversione diretta di onde elettromagnetiche delle gamme ELF e VLF in onde sonore. In particolare, in geofisica con questo fenomeno si cerca di dare una spiegazione a certe anomalie che si manifestano durante rientri meteorici vistosi (bolidi) o nelle aurore boreali. Numerose testimonianze riferiscono la percezione di strani suoni (borbottii, scoppi e fischi) nell'osservazione dei due tipi di fenomeni. Il fatto che un bolide generi suoni non presenta particolari difficoltà esplicative: entrando nell'atmosfera il corpo incontra strati d'aria sempre più densi che oltre a renderlo incandescente generano onde acustiche. Il problema scientifico sta nella percezione contemporanea di luce e di suoni e non, come di solito accade, con il necessario sfalsamento temporale dovuto alla diversa velocità di propagazione. I suoni elettrofonici delle aurore boreali si presentano ancora più anomali. Le aurore, infatti, sono dovute ad interazioni fra campo magnetico terrestre e vento solare.
In linea generale non dovrebbero dunque generare suoni.

http://www.itacomm.net/PH/CIPH/LTPA.html

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Alcuni ricercatori notarono che quanto più si avvicinavano all'epicentro dell'esplosione di Tunguska, tanti più alberi risultavano colpiti dal fulmine. In corrispondenza dell'epicentro vi sono luoghi in cui l'80% degli alberi é stato colpito dai fulmini,
Gli esperti hanno stabilito che le scariche elettriche squarciarono l'aria per un periodo variabile fra i due e i quindici minuti, creando l'impressione uditiva di un fuoco di artiglieria, mentre la loro fonte si mantenne per tutto il tempo al di sopra dell'epicentro e non si spostava ad elevatissima velocità. In altri termini, il corpo arrivò, si fermò e devastò l'area sottostante…

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Il bolide percorse almeno 450 km da Sud-Est a Nord-Ovest lasciando una scia radiante; la sua brillantezza aumentò da (-22-17)m a -29,4 m fino al punto di flash finale all'altezza di 8-9 km.

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Negli archivi dell' ex osservatorio meteorologico e Magnetico di Irkutsk, sono state scoperte annotazioni scritte da A.K.Kokorin, osservatore meteorologico, a circa 600 chilometri di distanza dal luogo dell'esplosione di Tunguska. Nel suo registro, nella sezione "Note" è contenuto un commento di eccezionale importanza, il quale indica che nella circostanza in questione vi era più di un corpo in volo.

"Alle 7.00 due cerchi (sfere) infuocati di dimensioni gigantesche ( 60 metri di diametro) sono apparsi In direzione nord, per poi scomparire a distanza di 4 minuti; subito dopo il loro (allontanamento) si è udito un forte rumore , simile a quello dl vento, che si propagava da nord a sud e che è durato circa 5 minuti, ad esso sono seguiti suoni e tuoni, come detonazioni di enormi armi da fuoco, che hanno fatto tremare le finestre.
Queste sono durate 2 minuti ….
e ad esse è seguito un suono secco come quello di un colpo di fucile, questi ultimi suoni sono durati 2 minuti. Tutto è avvenuto in piena luce del giorno."

Traduzione con Google
Il motivo principale che attribuisce a Tunguska la caduta di un meteorite sono state le segnalazioni corpo infuocato che volava nel cielo . Diamo un'occhiata a questi 'corpi volanti' attentamente dalla nostra conoscenza moderna.
- Analisi dei conti la testimonianza più attendibile condotta per anni 1920 e 1930 è emerso che il spacebody Tunguska ha volato da sud a nord. Ma nel 1960 un nuovo gruppo di conti del testimone è stato raccolto che punta a un'altra traiettoria: quasi da est a ovest!
- Anche solo per pochi giorni, settimane dopo l'evento diverso tempo è stato dato da testimoni diversi, dalla mattina presto fino al pomeriggio. Svolta nel 1980 l'analisi statistica ha rivelato che il "pomeriggio" i conti non sono ai margini della dispersione statistica, ma formano un massimo secondario distinto. Quindi è stata la durata della manifestazione: da pochi minuti a un'ora.
- Testimonianze di molte difficilmente conforme alla caduta di meteoriti, come una forma e luminosità di volare oggetto riportato in molti casi non assomigliare ad un bolide, tra cui ad esempio per quanto strano oscuramento del cielo. E non c'era alcuna traccia di fumo in tutti gli avvistamenti!
- Notevole che, nella zona nel raggio di 200 km intorno all'epicentro, i testimoni non hanno visto alcun bolide o solo anche la sua pista, almeno, ma hanno visto le fiamme tiro su, e colonne di fuoco, lampi nel cielo e di altri luminosità non il bolide.

Diapositiva 29


Le testimonianze oculari che descrivono il corpo cosmico di Tunguska sono discordati come si può osservare nella tabella, segno che quella mattina sopra la Siberia vi era più di un corpo in volo. Da sottolineare che anche i tempi dell' osservazione con coincidono.

Diapositiva 30

















Quella notte nella città di Mama, che si trova nell'area della traiettoria di volo del corpo cosmico di Tunguska, si è verificato un calo di corrente. Al momento della comparsa del corpo celeste le lampadine si sono accese all'improvviso (flebilmente, a metà potenza)! La spiegazione data dai fisici è che "il volo ha provocato un potente disturbo del campo magnetico della Terra e il cambiamento al suo interno ha determinato la comparsa di corrente elettrica in un circuito chiuso".
Georgy Kaurtsev, membro dello staff dell'aeroporto di Mama, ha riferito:
...Quella notte è mancata l'elettricità. L'insediamento era privo di corrente. Mi sono alzato e ho visto un lampo all 'esterno. Il lampadario si è acceso da solo, a metà potenza. Dopo
15-20 secondi è iniziato il "brontolio del terreno "...

Diapositiva 31

















Sempre a Mama fu osservato che sugli oggetti appuntiti si è manifestato l'effetto corona noto come fuoco di Sant'Elmo piccole sfere luminescenti; anche tale fenomeno è associato a cambiamenti del campo elettrico, ma questa volta nell'atmosfera.

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Da un villaggio conosciuto col nome di Nizhne-Karelinsk, posto a 320 Km dalla zona dell'epicentro, giunsero altre testimonianze, pubblicate sul giornale Sibir, edito nella città di Irkutsk:

"A nord-est, ben al di sopra dell'orizzonte, gli abitanti di Nizhne-Karelinsk hanno visto un misterioso e luminoso corpo celeste (troppo abbagliante, tra l'altro, per essere osservato ad occhio nudo) caratterizzato da un bel colore blu pallido… La 'cosa' aveva la forma di un cilindro. Il cielo era privo di nubi, fatta eccezione per una piccola nuvola scura osservata nella traiettoria in cui era comparso il corpo tondeggiante. Pareva molto caldo e quando il misterioso e luminoso fenomeno celeste si è avvicinato al suolo è sembrato polverizzarsi, trasmutandosi in una grande nuvola di fumo nero, mentre si udiva un rombo profondo, non tanto simile a un tuono, quanto al cadere di grandi massi o al crepitio di una scarica di armi. Tutte le costruzioni sono state scosse violentemente e, nel medesimo istante, una doppia lingua di fuoco è esplosa attraverso la nuvola. Tutti si sono precipitati nelle strade impauriti e in
preda al panico. Le vecchie hanno incominciato a piangere e il pensiero è subito corso alla fine del mondo.

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E' risaputo che alcune chiazze di vegetazione nel luogo dell'esplosione sono rimaste misteriosamente intatte. Merito probabilmente delle nuvole a pecorelle, che avrebbero protetto alcuni sprazzi di terreno dal rogo irradiante.
I testimoni raccontano dell'esplosione come una grande luce improvvisa " cinquantamila volte più luminosa del sole" accompagnata da un "calore terribile" e da una "spaventosa lingua di fumo nero".

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L' astronomo Felix Zigel scrisse nel 1961 su Znaniye-Sila secondo le testimonianze raccolte si può affermare che l'energia radiale dell'esplosione di Tunguska era pari a un alta percentuale dell'energia totale.Un esplosione chimica è da escludersi perché in un scoppio di questo genere il rapporto dei parametri è molto inferiore. Zigel ha stimato la temperatura: essa fu di decine di milioni di gradi . Guardando i rami bruciati nella zona del disastro Zigel capì inoltre che il calore fu istantaneo e non causato da un incendio.Zolotov eminente geofisico durante una spedizione da lui guidata a Tunguska tra il 1959-1960 osservò un alternarsi di parti bruciate e parti intatte in tutta la zona, e un alternarsi di rami bruciati e rami incolumi in cima allo stesso albero completamente arso. Zigel commentò: "Ciò significa che la bruciatura degli alberi fu causata da una radiazione luminosa proveniente dalla zona dell'esplosione e che le bruciature sugli alberi furono possibili solo la dove rami e foglie non schermavano la corteccia".
Ol' khovatov aggiunge che fino a 34 Km dall'epicentro si è verificata una grande scottatura, tuttavia alcuni alberi nell'epicentro rimasero in piedi senza segni di bruciatura.THE TECTONIC INTERPRETATION OF THE 1908 TUNGUSKA EVENT FACTS ARE AGAINST SPACE IMPACT AND POINT TO GEOPHYSICAL ORIGIN

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Avvicinandoci ai confini con l'area devastata, in un piccolo accampamento di tende la signora Akulina fu proiettata in aria e il vecchio Vasily fu scagliato a 12 metri di distanza e colpito da un albero che gli fratturò un braccio. Morì poco dopo, mentre un altro membro del gruppo, Yvan Yerineev, per lo spavento perse la parola. I cani da caccia scomparvero e non tornarono mai più. Il pastore Dronov giacque privo di conoscenza per due giorni e il suo intero gregge di renne rimase ucciso. Spostandoci sempre più vicino al punto cruciale, ad esempio nell'accampamento di Vasily Dzhekoul, risulta che furono
carbonizzate circa 700 renne, insieme ai cani, provviste e tende. Fortunatamente Vasily in quel momento stava in un altro luogo e perciò fu in grado di raccontare il terribile evento. Nel punto di massimo effetto, tutto venne bruciato. Rimase solo la cenere.

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Al momento dell' esplosione il cielo per qualche motivo si aprì e, oltre di esso, la gente riuscì a vedere lo spazio esterno – il firmamento stellato.
"Avevo 19 anni ed al momento della caduta del meteorite mi trovavo alla stazione commerciale. Marfa ed io ci eravamo recate alla fonte. Marfa iniziò ad attingere l'acqua ed io ero accanto a lei, rivolta verso nord. A quel punto vidi in cielo a settentrione spalancarsi davanti a me una vampata di fuoco. Eravamo terrorizzate e io riuscì soltanto a dire, "per quale motivo il cielo si è aperto in pieno giorno? So che ciò accade di notte mai in pieno giorno, quindi il cielo si richiuse e dopo udimmo dei colpi, come di arma da fuoco …

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Testimonianze

La mattina del 30 giugno i fratelli Chuchancha e Chekaren, del clan Shaniagir, stavano dormendo nella loro tenda, piantata nei pressi del fiume Avarkitty; furono svegliati da forti scosse e da un rumoroso sibilare del vento:

Chekaren ed io balzammo fetori dai nostri giacigli, eravamo sul punto di strisciare fuori dalla tenda quando, improvvisamente, vi fu un poderoso tuono. Quello fu il primo scoppio. Il terreno iniziò a sobbalzare e a tremare, un poderoso vento colpì la nostra tenda, rovesciandola... Quindi vidi un terribile prodigio: i tronchi degli alberi che cadevano, i loro aghi che bruciavano, così come il secco sottobosco, il muschio delle renne consumato dalle fiamme. C'era fumo ovunque; i nostri occhi dolevano. Faceva molto caldo, abbastanza da bruciare a morte. Improvvisamente, sopra la collina dove la foresta era già rimasta abbattuta, tutto diventò assai luminoso e fu come se fosse apparso un altro sole...feriva gli occhi ed anch' io chiusi i miei. E subito vi fu un possente tuono. Questo fu il secondo scoppio. Era un mattino soleggiato, senza nubi. Il nostro sole splendeva luminoso, come sempre, ed ecco che comparve secondo sole!
Dopo aver visto tutto questo, apparentemente in alto da qualche parte ma in un luogo diverso, vi fu un altro bagliore e di nuovo un poderoso boato. Questo fu il terzo scoppio. Il vento ci investi, ci mandò a gambe all' aria, colpi i tronchi degli alberi abbattuti.
Osservammo gli alberi che cadevano, vedemmo come le loro cime si spezzavano e guardammo il fuoco. Ad un tratto Chekaren gridò, "Guarda lassù!" ed indicò qualcosa. Io guardai e vidi un fulmine, che scoccò e colpi nuovamente, producendo un forte tuono. Tuttavia il botto era un po ' meno intenso di quello precedente. Questo fu il quarto scoppio, simile ad un tuono normale. Ora mi sovviene che vi fu un ulteriore scoppio, il quinto, lontano e' di scarsa intensità...

Maxim Kainachenok, un Evenki cinquantenne intervistato a Vanavara, ebbe a dire:
...I miei genitori si erano fermati sul Segochamba, dove la terra tremava e rimbombavano i tuoni. Prima comparve la tonalità rossa, poi vi fu il tuono. La tonalità rossa era distante da Vanavara. Nel momento in cui il meteorite cadeva, zio Axenov usci ad accudire la renna e disse che al di sopra ciel sito dell'esplosione prima tutto divenne nero, poi rosso, e quindi sentirono il tuono...
La settantacinquenne Anna Yelkina, una donna Evenki che viveva a Vanavara, confermò l'evento:
Al mattino presto...poco più in su rispetto al sole, ci fu un rombo di tuono. Su, in alto. L'intero cielo era rosso, e non solo il cielo: tutto quel che c'era intorno era rosso — la terra e il cielo. Poi vi fu un potente tuono. Un suono come di campana, come di gente che colpisse un pezzo di ferro. Il tuono durò per circa mezz'ora...

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Troviamo testimonianze tra la gente nelle zone più vicine all'epicentro, ci siamo imbattuti con quella del cacciatore Semenov.
Egli ha raccontato che il cielo all'improvviso sembrò dividersi all'apparire della palla di fuoco. Il calore emesso sembrava bruciargli la camicia e, come se non bastasse, l'onda d'urto che seguì lo scagliò a sei metri di distanza dalla posizione in cui si trovava al momento dello scoppio. Tutti i vetri delle abitazioni andarono in frantumi. Semenov si trovava nel piccolo insediamento di Vanavara, a circa 80 Km dall'epicentro. L'altro testimone M. Kosolapov, sempre di Vanavara, ha raccontato di un vento bollente che passò sul villaggio e di una specie di terremoto che fece cadere lo stucco dai soffitti delle case.

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Subito dopo l' impatto le condizioni del cielo che era sostanzialmente sereno cambiarono improvvisamente, e cominciò una precipitazione con l'acqua di un colore insolitamente scuro, nero. Troviamo un analogia simile nell'esplosione delle bombe atomiche ad Hiroshima e Nagasaki.

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Nell'area più vicina all'epicentro alcuni testimoni parlarono di bel tempo durante l'evento, mentre altri dissero che il tempo non era così buono (Evenks). Qui sono riportati diversi racconti in merito (Vasilyev et al.,1981). In particolare notare l'interessante "color rosso" e la sequenza dei fenomeni.

– Nastya Genkoul' (fiume Khushma (32 km, 125°)). C'era bel tempo poi all'improvviso iniziò a piovere in presenza di un forte vento. Gli alberi vennero sradicati.

– Aksenova O. (tratto superiore del fiume Mutorai (54 km, 244°). Al mattino c'era bel tempo, poi iniziò a scurirsi come se stesse per piovere. La terra prese un colore rosso e iniziò un forte temporale. La testimone non vide nulla nel cielo.

– Andreeva E. Ya. (tratto superiore del fiume Severnaya Chunya (137 km, 84°)). Ci fu una tempesta di vento alla mattina e ci fu un forte boato e la terra tremò. Dopo il boato il cielo verso Vanavara divenne di color rosso

– Dmitrieva M.V. (leggermente a nord della foce del fiume Kimchu (96 km, 305°)). Alla mattina presto non pioveva ma era uggioso. Il cielo era coperto da nuvole alte. Non c'era vento. Poi ci furono delle "esplosioni", un forte vento e un terremoto tutti nello stesso tempo. Anche in questo caso dopo le esplosioni il cielo divenne rosso e il colore gradualmente si mosse verso ovest. Il centro meteorologico di Kezhma, il più vicino all'epicentro di Tunguska (214km, 193°), registrò alle ore 9 p.m. locali del giorno 29 giugno una nuvolosità di grado 3. Alle 7 a.m. del 30 giugno ( circa l'ora di Tunguska) la nuvolosità era a 4 e alle ore 1 p.m. (solo 7 ore dopo Tunguska)- la nuvolosità era a 10, valore massimo. Una situazione analoga fu segnalata nella città di Kirensk (491 km, 132°), dove il 30 giugno alle ore 7 a.m. la nuvolosità era a 0 e a 9 alle ore 1 p.m. (fu registrato anche un forte vento). Intorno alle 2 ci fu un temporale con grandine tra Kirensk (491 km, 132°) e Nizhne-Karelino (465 km, 133°), (zona più vicino a Kirensk).

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Poco dopo nel cielo Rosso, compaiono nuvole bluastre di polvere ricoperta di Ghiaccio. Fonte: Surendra Verma Il mistero di Tunguska pag . 5
Lo Shuttle ha visto qualcosa dallo spazio in grado di svelare il mistero? No, il lancio stesso dello Shuttle ha suggerito che a cadere in Russia fu una cometa. In che senso? Ogni volta che si lancia lo Shuttle vengono immesse nel cielo 300 tonnellate di vapore acqueo in termosfera, che poi si riuniscono formando particolari nuvole chiamate nottilucenti. Queste nuvole di acqua ghiacciata che stazionano nella mesosfera sono estremamente brillanti.
Oggi, direttamente dalla Cornell University, uno studio ha legato l'evento ai lanci dello spazio. Nel 1908 infatti furono osservate ampiamente nuvole nottilucenti da tutta Europa (UK soprattutto), esattamente identiche a quelle create dal vapore acqueo liberato dallo Shuttle. Da qui il paragone: sarebbe stata una cometa che, cadendo, rilasciò nell'atmosfera il suo cospicuo vapore acqueo che portava in dote.

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Dopo l'esplosione del corpo cosmico di Tunguska le notti erano state insolitamente luminose e in quella, compresa tra il 30 Giugno e il 1 Luglio, il buio non venne per nulla. Furono visibili inoltre incredibili nuvole argentate, massicce e luminose, nella Siberia Settentrionale e, molto più a sud, nelle montagne del Caucaso, la notte del 30 Giugno fu ricordata come la "notte bianca". Il direttore dell'Ufficio Meteorologico dell'Istituto Caucasico di Tiflis, il signor Apostov, testimoniò che per tutta quella notte ci fu luce e il chiarore notturno durò per dieci giorni in maniera consistente, tanto che alla normalità si ritornò soltanto alla fine d'Agosto.
Nubi nottilucenti furono osservate nell'Europa occidentale, nella Russia europea e nella Siberia occidentale.

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Il Boato dell' esplosione fu udito secondo la cartina per oltre 1500 Km dal punto dell' Esplosione (Calcolo fatto con Google Heart )

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Ari Ben-Menahem, nel 1975 pubblicò un saggio in cui analizzava le registrazioni bariche e sismiche, arrivando alla conclusione che l'energia rilasciata nell'esplosione di Tunguska doveva
essere dell' ordine di 12,5 Mt, (con un errore ± di 2,5 Mt) da cui sarebbe derivata un onda d' urto capace di sviluppare pressioni al suolo di una tonnellata per m2. Le testimonianze raccontano di fontane d'acqua che uscivano dal terreno. L' onda d' urto sviluppata fece 2 volte il giro della Terra.

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A circa 600 Km di distanza a Sud-Ovest dell' impatto un treno che stava viaggiando sulla ferrovia Transiberiana trema fortemente sui binari. I passeggeri si spaventano per il forte rumore. Il macchinista vede i binari davanti a se staccarsi, fortunatamente riesce a fermare il treno, la ferrovia era stata costruita tre anni prima nel 1905.

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I barometri hanno registrato in quell'occasione apprezzabili variazioni di pressione che sono stati tanto più durature quanto più distanti erano dall' epicentro. Il barografo è uno strumento che misura i cambi della pressione dell'atmosfera terrestre, il primo evento (a frequenza bassa) è da associare a quattro ben distinte esplosioni avvenute ad altezza notevole ma decrescente. La seconda serie di oscillazioni è probabilmente da imputare all'effetto di una serie di esplosioni avvenute con frequenza molto alta, caratteristiche di un'esplosione termonucleare.

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Durata in minuti dell'onda d'aria susseguita all'esplosione della Tunguska in funzione della distanza dall'epicentro:
a) Irkutsk (distanza 977 Km) - Oscillazioni Nord-Sud; b) Irkutsk - Oscillazioni Est-Ovest; c) Pavlovsk (distanza 3739 Km); d) Londra (distanza 5736 Km).
Si può notare che lo spostamento dell'onda d'aria ha avuto una durata proporzionale alla distanza dall'epicentro ed inoltre si possono distinguere sempre quattro eventi di natura esplosiva.

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Nella città siberiana di Irkutsk, a 1000 Km di distanza dall' epicentro, l' osservatorio geomagnetico osserva una tempesta magnetica di tale intensità da lasciare per diverso tempo inutilizzate le bussole.
Dai vecchi magnetogrammi risalenti al 30 giugno 1908, fu registrata un anomalia geomagnetica 6 minuti dopo l'esplosione dl corpo cosmico che durò 4 ore, raggiunse il suo picco nelle 2 ore successive, per poi scemare lentamente . Questo fatto venne messo in relazione da 4 ricercatori di Tomsk in uno studio risalente al 1959 (plekhanov, Kovalevsky, Zhuravlev, Vasilyev), all'esplosione del corpo celeste di Tunguska.
Il magnetogramma Z riguarda l'esplosione della Tunguska ed è tratto dal libro "Tunguska Marvel" di V.K. Zhuravlyov e F.Yu. Zigel

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Il sismografo dell'Osservatorio di Irkutsk registrò un sisma di magnitudine cinque sulla scala Richter, che durerà 51 minuti con un'ampiezza sempre più piccola. 45 minuti più tardi sarà registrato il passaggio dell'onda d'urto.

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Giuseppe Longo un ricercatore del CNR di Bologna esperto conoscitore delle piante, sostiene che il lavoro di fast (sostiene l'ipotesi di un solo epicentro) è stato effettuato a sessant' anni dall'esplosione, troppo lontano dall'evento. Tutte le latifoglie cadute erano già marcite. Molti dei "pali telegrafici", commenta Longo, erano caduti nelle direzioni più disparate ostacolando l' analisi, tant' è vero che Fast fu costretto a scartare dal suo modello tutti quei tronchi la cui posizione si differenziava troppo dalla media.
Secondo Longo l'abbondanza di particelle trovate su due alberi sopravvissuti all' evento, collocati esattamente al limite di uno dei due epicentri secondari di kulik, avvalora l'ipotesi che il meteorite poteva essersi diviso prima dell'esplosione generando più epicentri.
Questi studi vennero pubblicati su "Planetary and Space Science" facendo rivalutare la mappa di Kulik.

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Intorno all'epicentro c'è la cosiddetta "foresta di telegrafi", un'area di 3-5 km di diametro in cui la maggior parte degli alberi morti rimase ritta come pali del telegrafo con le chiome strappate. Al di fuori di quest'area gli alberi erano tutti completamente abbattuti, poi solo parzialmente.

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Un altro enigma per l'interpretazione di meteorite è l'area della caduta di foresta sulla cresta Chuvar (23 km, 279). Secondo gli Evenki  locali si sarebbe formata  la stessa mattina dell'evento. Fu scoperta dalla spedizione del 1959. La particolarità della cresta Chuvar è qualla che gli alberi furono sradicati sradicati con le loro cime ad est  (all'opposto dalla direzione di caduta del meteorite).

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Secondo gli studi ancora in atto del CNR di Bologna il lago Cheko si è formato nell'anno 1908,  a confermarlo  l' esame delle carote prelevate dal fondale. Inoltre la sua forma ad imbuto, la notevole profondità di 50 metri (nettamente superiore rispetto agli altri laghi della zona) il ritrovamento sul fondale di un ramo e il riflettore sergnalato dagli strumenti a 20 metri dal fondale, (indice di un probabile  frammento del meteorite), fanno ragionevolmente pensare che  a formarlo è stato il resto inesploso del corpo cosmico di Tunguska.
Resta comunque aperta l' ipotesi, anche se meno probabile, che  il lago Cheko è la conseguenza di un' eruzione di tipo Vulcanico.

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Una conseguenza dell'esplosione fu il dimezzamento nell'epicentro della termoluminescenza dei minerali e delle rocce del suolo spiegato dal fatto che la capacità termoluminescente dei minerali diminuì a causa della "ricottura" termica. Al di fuori di quest'area un aumento della termoluminescenza del suolo è stato messo in relazione con la termoluminescenza delle rocce locali e quindi col naturale contenuto di uranio.

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Sono state trovate lievi tracce di radioattività individuate negli alberi e negli strati di ghiaccio polare risalenti al 1908.
Il Dr. N. Deskov ha raccolto voci relative ad alcuni acciacchi che hanno interessato la popolazione locale dopo l'evento di Tunguska.
Nel 1927 i testimoni raccontarono ai ricercatori russi di una strana malattia che aveva colpito le renne : presentavano strane cicatrici sulla pelle. Si racconta di un testimone che si addentrò nella zona degli alberi abbattuti e il quale morì successivamente tra dolori lancinanti come se avesse il fuoco dentro.

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Nel suolo tra i fiumi Podkamennaya e Nizhnyaya si possono trovare spesso piccole quantità di microsferule magnetiche, con parti di indubbia origine cosmica, confermata dall'alto contenuto di nickel. La quantità di tali particelle nelle diverse zone differisce di dieci volte o più. Le torbe furono analizzate grazie alla capacità di assorbire e conservare gli aerosol per un lungo periodo (150-200 anni). Si trovarono scarse sferuliti in silicato, raramente magnetiche con composizione simile a quella della polvere meteoritica. La concentrazione di tali sferuliti nel periodo della catastrofe è più alto rispetto agli altri periodi. Le analisi hanno mostrato un alto contenuto di sodio, alluminio, zinco e argento. Il gas contenuto è per lo più CO2. E' plausibile pensare che le zone ricche di sferuliti (che all'inizio si pensava fossero materiale della cometa, ma è altresì noto che si formano in seguito alla combustione della torba) siano testimonianze della precipitazione di aerosol che avvenne nel 1908, causate non dalla caduta del meteorite, ma dall'incendio.

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Le analisi delle torbiere hanno evidenziato un aumento di Iridio nel periodo successivo l'evento di tunguska.

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Una delle sfere silicee contenente del gas. Il diametro della sferula è approssimativamente di 100 micrometri. Il gas predominante è l'idrogeno, come confermato dalle analisi del prof. Dolgov effettuate nel 1980, ed è assente completamente l'aria. La foto è stata presa dal libro "Tunguska Marvel", scritto da V.K. Zhuravlyov e F.Y. Zigel.

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Molte strane microsferule, conficcate come proiettili nei tronchi degli alberi sono state trovate dallo studioso di mineralogia O.A. Kirova: migliaia di globuli di magnetite e varie forme di globuli di silicato. Erano all'interno dei campioni raccolti dalla spedizione di K.P. Florensky nel 1958. Migliaia di "piccole sfere brillanti", parecchie fuse assieme.
Gli studiosi affermano che anche in altri casi di ingresso di meteoriti nella nostra atmosfera si sono create sferule di questo tipo - anche se non se ne conosce la ragione.

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Analisi della quantità di magnetite al suolo rispetto la distanza dall' epicentro.

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Cercando nella resina degli alberi sopravvissuti alla catastrofe, gli scienziati italiani del CNR di Bologna hanno scoperto nella spedizione del 1991 delle microsferule di probabile origine cosmica.

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Dalle analisi fatte sui tronchi d' albero e sulle resine, sono stati scoperti diversi elementi di origine cosmica.

Dubbi sulle analisi
Appendice A



Il 28 marzo 1907  in Siberia, il vulcano Ksudach  provocò una grande eruzione con un volume di materiale pari a 2,4 x 10 9 m 3 equivalente a LIVELLO 5 nella scala di esplosività vulcanica, cioè in grado di alzare un “camino di fumo” di oltre  25 Km avente volume  superiore a 1 km³. Le conseguenze furono un significativo strato di polvere sull’emisfero settentrionale per più di un anno. Questo fatto potrebbe influenzare le analisi fatte sulla torba e le resine risalenti al 1908?

Appendice B 

L'accademico Vasilev affermò nel 1998 che gli elementi scoperti dal gruppo di Longo nelle resine degli alberi erano del tutto simili a quelli trovati nelle torbe dagli altri scienziati:
"Non ci sono prove dirette che questi mateiali abbiano qualcosa  a che fare con il corpo di Tunguska.
Al contrario, ci sono buone ragioni per credereche abbiamo a che fare con fluttuazioni della caduta di polveri spaziali".

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Alla fine degli anni 70’ una equipe di geologi capitanata da Emlen Sobotovic  trovò un gran numero di piccolissimi diamanti sparsi nella Tunguska.
La loro origine potrebbe essere sia di natura celeste che tettonica, è noto infatti che diamanti simili sono presenti nelle Uraliti  (una classe di meteoriti) come nel sottosuolo, dove si trovano a grande profondità. (Possono essere spinti verso l’esterno in seguito ad un eruzione vulcanica).

E' noto anche che nel 1910 prima delle spedizioni di Leonid Kulik del 1927, un mercante orafo trova diamenti sul luogo dell'evento.

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Si è scoperto che gli alberi e le piante cresciute dopo l'esplosione del 1908 invece di raggiungere i 7-8 metri d'altezza nella loro crescita, in realtà hanno raggiunto l'altezza di 17-22 metri, dimensioni che in natura si possono conseguire dopo duecento o trecento anni.
Il suddetto risultato è stato ottenuto in circa 60 anni. La circonferenza degli stessi alberi, inoltre, ha raggiunto un valore quattro volte superiore quello normale giacché gli anelli, prima del 1908, avevano uno spessore medio di 0,42 mm e dopo gli stessi alberi presentavano anelli dell'ordine di 5-10 mm.
La crescita accelerata non giunge al suo massimo nell'area investigata, bensì a 20-25 km dis distanza (al di et di Emelyanov. 1979, Vasilyev 1999).
Ci sono due spiegazioni in merito: la prima afferma che la crescita accelerata degli alberi vecchi e la ripresa del sottobosco sono la conseguenza del migliore riscaldamento del suolo. L'altra spiegazione afferma che il materiale del meteorite è finito nel suolo (gli elementi delle terre rare sembrano stimolare la germinazione dei semi).

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L' esame degli anelli delle piante formatisi nel 1908 mostra un aumento di radiocarbonio-14, ma non abbastanza da sostenere l' idea di un annientamento causato da un esplosione di tipo nucleare.
L'aumento del carbonio-14 potrebbe essere attribuito al picco solare o al forte calore generato dall' esplosione del corpo cosmico stimato in alcuni milioni di gradi (valore comunque basso per innescare una reazione nucleare)

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Nell'agosto 1908 in America fu registrato un calo nella trasparenza dell'atmosfera e questo fu attribuito alla presenza di frammenti del meteorite nell'atmosfera.(fenomeno analogo era stato osservato a Parigi il 4-6 luglio). Si stima che la massa nebulizzata in atmosfera fosse di 1 milione di tonnellate. Con buona probabilità il meteorite fu la causa delle intense precipitazioni che occorsero in Europa 2-3 settimane dopo, dovute alla polvere diffusa nell'atmosfera. Per quanto riguarda la modifica dello strato di ozono, non ci sono evidenze.

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Alcune anomalie genetiche furono riportate nelle piante, insetti e persone della Regione di Tunguska. Un aumento notevole delle mutazioni biologiche, non solo fu trovato all'interno dell'area dell' epicentro, ma anche lungo la traiettoria del corpo cosmico.
L'autore (Ol' Khovatov) sospetta una potente radiazione elettromagnetica che avrebbe accompagnato il meteorite.

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Ci fu un elevato incremento dell'attività temporalesca in Europa, specialmente nella parete occidentale della Russia e della Siberia. Si verificarono molti potenti temporali. Ad es. nella provincia di Perm' (Russia) la quantità di precipitazioni in luglio fu un record, considerando le misure ottenute nei precedenti 70 anni. L'area settentrionale (artica) di alta pressione rimpicciolì drasticamente. Queste anomalie meteorologiche erano particolarmente evidenti nella regione dell'evento di Tunguska.

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Un team di ricercatori guidato da Richard Turco negli anni 80 fece un analisi dettagliata degli effetti ambientali della catastrofe di Tunguska sull’ atmosfera terrestre, dando per scontato che l'oggetto di Tunguska fosse il nucleo ghiacciato di una cometa, ricco di acqua, ammoniaca, biossido di carbonio e metano. Al passaggio di quest'oggetto nell'atmosfera, tali sostanze avrebbero generato 30 milioni di tonnellate di ossido nitrico. Dopo aver calcolato l'ossido nitrico generato dalle bombe nucleari, Turco dedusse che l'evento di Tunguska corrispondeva a «una guerra nucleare di 6000 megatoni in termini di ossido nitrico depositato nella stratosfera» e che scaricò 1,5 milioni di tonnellate di acqua, che diedero vita al fenomeno delle nubi nottilucenti.
“Ma l'ossido nitrico avrebbe prodotto anche un effetto più duraturo e mortale: per una complessa serie di reazioni, l'ossido nitrico trasforma l'ozono della stratosfera in ossigeno. Queste reazioni hanno assottigliato lo strato di ozono che ci protegge dai dannosi raggi ultravioletti del Sole.
Il velo di polvere che restò sopra la stratosfera per anni contribuì anch'esso ai cambiamenti climatici. Turco ha affermato che circa un milione di tonnellate (secondo la stima di Ganapathy 7 milioni di tonnellate) di polvere avrebbero probabilmente fatto diminuire la temperatura media della superficie terrestre di 0,05 gradi Celsius nell'emisfero nord. Turco precisò che la tendenza al raffreddamento avrebbe potuto avere inizio dall'esplosione vulcanica del 1907 in Russia. La squadra di Turco studiò anche le registrazioni climatiche dai primi anni del 1900 e notò molte altre insolite condizioni del clima che cominciarono ad apparire intorno al 1908 e durarono per diversi anni: un aumento (al di sopra del trend diminuzione) nella rigida temperatura del Nord America sia in gennaio che in luglio, a cominciare dal 1909-1910; un aumento del ghiaccio artico complessivo tra il 1908 e il 1911; e una diminuzione del 50 per cento rispetto ai valori normali... nel numero dei cicloni tropicali nell'oceano Atlantico e nel mar Caraibico.
Il team di Turco concluse i propri studi affermando che questo impressionante evento naturale avrebbe potuto avere un significato storico. La diminuzione dell'ozono e i cambiamenti climatici associati ai grandi meteoriti potrebbero aver avuto un ruolo negli eventi passati, come l'estinzione dei dinosauri 65 milioni di anni fa”. (Tratto da “Il mistero di Tunguska” Surendra Verma pag. 101-102)

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Nel 1983 da Ramachandran Ganapathy esaminò otto globuli scoperti in un pezzo di ghiaccio in Antartide, i quali contenevano iridio, nichel, cobalto, oro, cromo, antimonio e ferro. “Il loro contenuto in ferro andava dal 76 all‘ 81 per cento. Uno dei globuli aveva addirittura 56.900 parti su un miliardo di  iridio (le rocce della superficie terrestre contengono solo 0,3 parti su un miliardo di iridio; un meteorite può contenerne 500 su un miliardo). La concentrazione di nichel e cobalto, due elementi che sempre si ritrovano con l'iridio nei materiali extraterrestri, erano anche presenti in proporzioni cosmiche. «Su questo non c'è dubbio» dichiarò Ganapathy a «Nature», «i globuli sono extraterrestri.»
Era la prova che le particelle dell'esplosione di Tunguska erano state sparse per il pianeta attraverso le correnti atmosferiche.